Descrizione

Nei suoi lavori l’aggressività, la disperazione, l’angoscia, sono sentimenti su cui la Innocenti può permettersi di teorizzare, di filosofare, qualche volta di ironizzare. Di qui il suo modo di giocare mirabilmente con lo spazio nella pacatezza e nella chiarezza formale del suo modo di dipingere. Ancora quel suo inserire figure o scritte che oltrepassano il significato letterario e si fanno anch’esse segno, dipanandosi in una lunga sequela di parole come un filo decorativo negli spazi pittorici. Parole disegnate, figurazioni esse stesse, in cui la forma raggiunge un’essenzialità, fondendosi con il suo significato concettuale. Quello della Innocenti è un discorso di grande equilibrio, di chiarezza razionale, quasi che lo avesse raggiunto da tempo o portato da sempre dentro di sé. “Quando ho iniziato il cammino della pittura, la rivoluzione femminile era ancora nell’anticamera, ma io già sentivo dentro la problematica delle donne. fin dall’adolescenza, quando a loro era riservato solo il settore “famiglia, moglie, figli” (e non è poco, ma già capivo che non mi sarebbe bastato). Sono andata avanti da sola controcorrente, con gli artigli, graffiando e litigando”. La pittura della Innocenti parla lo stesso linguaggio, ha dentro la stessa rabbia.

Daniela De Gregorio

Informazioni aggiuntive

Anno

1985

Dimensione

cm60 x cm60

Tecnica Pittorica

Tecnica mista su pannello

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