Descrizione
Testimone non sospetto, Bonito Oliva parla della “figura” come punto focale dell’arte: è la figura che detiene la centralità del linguaggio in quanto portatrice dell’intenzione e del desiderio di potenza dell’immaginario. Vicine e insieme irraggiungibili sono queste silenziose figure di donna. Esprimono un’idea di quieta bellezza, ma anche di profonda distanza. Sono, queste creature, la metafora di una natura serena che non esiste più, il simbolo di una classicità vagheggiata ma irraggiungibile. E’ il traguardo che rivela, dopo anni di lavoro sul tema della figura, la coscienza di un risultato che si allinea ai tentativi, alle proposte, alle ricerche che sta conducendo, utilizzando manipolazioni svariate, l’avanguardia del-l’arte contemporanea.
L’abilità dell’artista fermenta non tanto dal disegno ma nelle zone di “non finito”: l’emotività è trasmessa dalla magia luministica, dai rapporti tonali tra vermiglioni, terre e grigi, una tastiera d’impulsi di vibrazioni e di eventi: eventi in gestazione, direi; negli ultimi anni l’artista, fedele sempre ai suoi temi e alle spinte dell’immaginazione, “apre” e sottrae in un’operazione di sintesi, di progettata astrazione, senza presumere naturalmente ritorni o ripensamenti.
Franco Gentilucci
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